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La mostra dei Presepi
A San Giovanni in Persiceto in S.Apollinare
fino al 16 Gennaio 2022

Leggende e curiosità
Chi, fra tutti coloro che ogni anno fanno il presepe, conosce la leggenda di Santo Stefano che si trasformò da pietra in bambino proprio la notte di Natale? O quella dell’infelice fanciulla che vaga senza requie nei pressi di un ponte, tenendo con sé la testa tagliata dell’amato? Chi sa che le statuine dei Re Magi sui loro tre cavalli bianco, rosso e nero simboleggiano l’iter del sole dall’aurora alla sera, e che sui presepi più antichi si collocava una figura femminile, la Re Màgia, a rappresentare la luna?

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Non vorremmo che i visitatori rimanessero delusi non trovando un Presepe vivente, o un Presepe meccanico, o il grande Presepe che solitamente ci si aspetta: quella che viene inaugurata oggi non è semplicemente una mostra del Presepe o di Presepi ma è il racconto del Presepe, attraverso il suo costante confronto con la storia, con la
tradizione, con il simbolismo, la fede.
L’allestimento della mostra predilige la ricerca della memoria storica e simbolica del Presepe. Ha la presunzione di essere un viaggio tra le pieghe della storia Presepiale svelando, di volta in volta, simbologie nascoste dietro a singole statuine o rappresentazioni e racconta ciò che il nostro Natale, nel corso di due millenni, ha saputo aggregare, accogliendo, modificando, rimodulando, operando una sorta di “conversione” di simboli storici o feste pagane. Tanto che è
stato scritto che “…le feste pagane siano state come le Profezie dell’Antico Testamento: abbiano preparato le genti all’avvento del Salvatore…”
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Insomma un insieme di tantissimi significati misterici-simbolici uniti alla religiosità del Presepe Cristiano, che il
visitatore curioso potrà riscoprire durante la visita e che lo porteranno ad osservare anche preziosi Presepi di carta, Diorami, Scarabattole, ad intrattenersi con la “Cabala” del Presepe Napoletano o piuttosto con i personaggi del Presepe ed i loro “perchè”.
Le statuine, i Presepi in carta, le ambientazioni provengono dalla collezione privata degli eredi di Remo Masserelli che negli anni della sua vita ha acquistato ma anche pazientemente costruito seguendo i dettami della tradizione Napoletana e Bolognese.
Le letterine provenienti dal passato ma che raggiungeranno ogni papà presente alla mostra appartengono alla collezione privata di Floriano Govoni, Archivio Marefosca.
