Il presepe napoletano

Simbolismo e tradizione. Curiosità e significati tra il profano e il cristiano

Il Presepe, come ci insegna Eduardo De Filippo in Natale in Casa Cupiello, è per Napoli e i napoletani una delle tradizioni natalizie irrinunciabili. È storia, è vincolo, è tradizione.

Presepe Cuciniello – Napoli
Foto di Sailko, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Certo, una tradizione secolare che per questo natale 2021 risente della crisi di San Gregorio Armeno, colpita dall’emergenza Covid con tutto ciò che ne consegue in termini di chiusure anticipate, danni al turismo e spirito natalizio. In attesa di poter ammirare la storica via dei pastori affollata da curiosi e compratori, è bene spolverare le opere che abbiamo in casa e ripercorre i miti e i significati di uno dei simboli più importanti del Natale.

Il presepe napoletano si presta come un racconto popolare anacronistico che è stato tramandato di generazione in generazione, arricchitosi via via di storie e significati dai rimandi sia religiosi che laici.

Un simbolismo caratterizzato da una bellezza profonda che unisce popoli e culture multietniche alle falde del Vesuvio.

Quella del presepe non si presenta come una scenografia nata per caso. Anzi, ogni elemento della rappresentazione ha un suo specifico significato. È il riflesso di antiche tradizioni che incorpora la mitologia, le leggende e le credenze popolari, il sacro e il profano, la lotta tra il bene e il male e la tradizione cristiana.

Gli elementi essenziali del presepe napoletano

Il Presepe Napoletano è in primo luogo una rappresentazione misterica, una specie di cammino iniziatico dell’uomo (discesa e ascesa), dove si riscontrano due fattori: il tempo sospeso e l’ambientazione notturna.

Secondo Luca Zolli, autore del saggio Il Simbolismo del Presepe Napoletano, esistono circa 72 elementi fondamentali per costruire il Presepe napoletano (nella Smorfia il 72 è il numero della Meraviglia, poiché l’intento è quello di stupire). Tre, invece, sono le scene narrative di riferimento: la Natività, l’Annuncio della buona novella ai pastori e la Taverna.

Lo scoglio

Il cielo stellato

Benino

Il Mulino

Il castello di Erode

I venditori

Il fiume

Il ponte

Il pozzo

Il cacciatore

La lavandaia

Il pescatore

I mendicanti

Le pecore

Il pastore

La zingara

Il monaco

I bambini

L’uomo sulla scala

Il mugnaio

I carabinieri

Armenzio

La monaca

I mori

Il cercatore con la lampada

Le rovine

Ciccibacco

Le filatrici

I due vecchi

La Re Magia

La taverna

L’oste

Maria “a purpetta”

I giocatori di carte

Il barbiere

Il pescivendolo

La stella

I Re Magi

Il corteo dei pastori

La spelonca