Il presepe bolognese

Il Presepe bolognese può vantare una tradizione plurisecolare che risale al  XIII secolo.

Il  presepe  più antico esistente nella  provincia di Bologna è quello conservato, almeno dal  1560, presso la parrocchia di Capugnano, nel comune di  Porretta Terme . Si tratta di un gruppo di figure di pregevole fattura, alte circa 60 cm, destinate all’allestimento della scena della nascita di  Gesù  all’interno di un’abitazione o di una piccola chiesa .

Adorazione dei magi del presepe in S.Stefano
Foto di Paolo Monti – Disponibile nella biblioteca digitale BEIC e caricato in collaborazione con Fondazione BEIC. L’immagine proviene dal Fondo Paolo Monti, di proprietà BEIC e collocato presso il Civico Archivio Fotografico di Milano.

Nella  basilica di Santo Stefano  a  Bologna  si conserva il più antico presepe al mondo con statue a tutto tondo risalente al XIII secolo, ritenuto uno dei più grandi d’ Italia. La Basilica, nota anche come “Le Sette Chiese” o “la Gerusalemme bolognese”, fu per secoli un’importante tappa nei percorsi dei  pellegrini  che si recavano a  sud verso Roma o Gerusalemme, o ad ovest  verso  Santiago di Compostela.

Il flusso di pellegrini fu uno dei fattori che stimolarono la notevole produzione di  arte sacra  a Bologna, e richiamarono in città molti artisti, tra cui scultori  e ceramisti, che si cimentarono anche nella realizzazione di statue e figure per i presepi delle principali chiese.

A partire dal  XVIII secolo , alla produzione artistica si affiancò l’offerta delle botteghe artigiane, che realizzavano, per lo più con l’uso di stampi, figurine destinate ai presepi domestici. Per la vendita di tali articoli venne istituita la Fiera di Santa Lucia, un mercato annuale che si teneva nel periodo attorno al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, davanti alla chiesa intitolata alla santa in Via Castiglione, attuale Aula Magna dell’Università di Bologna.

Dopo l’arrivo delle truppe  napoleoniche  in città nel  1796 , la fiera venne spostata sotto il portico della Chiesa di Santa Maria dei Servi, in Strada Maggiore, dove tuttora viene organizzata ogni anno nel periodo che precede il  Natale . Da oltre due secoli, quindi, per i bolognesi è una tradizione visitare la Fiera di Santa Lucia per acquistare statuine, casette, muschio, fondali, luci, addobbi natalizi e dolciumi.

Il presepe bolognese si distingue da altre tradizioni presepistiche italiane, come per esempio quella  napoletana, perché i personaggi sono scolpiti o modellati per intero, abiti compresi. Non si tratta quindi di statue vestite, né di figurini con volto e mani di  legno o ceramica e abiti di stoffa. Vari materiali possono essere impiegati, dalla  terracotta alla cartapesta, dal  legno al  gesso, a seconda delle capacità dell’artista o dell’artigiano, del metodo di produzione e della clientela a cui è destinata. Per valorizzare il patrimonio artistico e la tradizione artigianale locale, il  Comune e la  Diocesi  di Bologna hanno pubblicato congiuntamente un opuscolo, intitolato Le Vie dei Presepi a Bologna e in Provincia, che presenta oltre 60 luoghi dove è possibile visitare presepi d’arte, tradizionali e meccanici. Una collezione di presepi tradizionali bolognesi è esposta permanentemente presso il  Museo Davia Bargellini; altri presepi sono visibili tutto l’anno presso il  Museo della Beata Vergine di San Luca e presso la  Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Durante il periodo natalizio, tra i più noti e visitati ci sono il presepe tradizionale meccanico della  Basilica di San Francesco, in  Piazza Malpighi , e la rassegna presepistica organizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepio presso la  Chiesa di San Giovanni in Monte.

Un’altra esposizione di Presepi conosciuta a Bologna è inoltre quella che lo scultore  Ivan Dimitrov  ha realizzato a Palazzo Re Enzo ed in altri spazi espositivi bolognesi, alcuni dei quali in omaggio ai grandi Maestri della storia dell’arte (Leonardo, Brueghel, Durer, Rembrandt, Rubens).

Un altro evento tradizionale legato al presepe a Bologna è la Gara Diocesana Il Presepio nelle famiglie e nelle collettività. Fu istituita nel  1954  dall’allora  cardinale  di Bologna, Giacomo Lercaro, come iniziativa pastorale per promuovere la pratica cristiana del presepio nella comunità locale. Possono concorrere tutti i presepi, non solo quelli allestiti nelle chiese: alla gara partecipano molte scuole, ma anche caserme, ospedali, condomini, gruppi di lavoratori o singoli cittadini.

Attiva da oltre cinquant’anni, la manifestazione ha contribuito a far emergere un nuovo personaggio tipico, la Curiosa, che guarda interessata la scena ma non si avvicina.